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CATECHISMO AL TEMPO DEL COVID. Le voci dei bambini che avrebbero dovuto celebrare la loro di Prima Comunione e dei loro genitori.

A conclusione di questo anno di catechismo davvero “speciale”, che ha visto anche noi catechisti dei gruppi di 4^ elementare reinventarci, non senza fatica,  in formato home-working pur dir restare accanto ai bambini e vicini alle loro famiglie, nel tentativo di garantire loro un po’ di “normalità nell’anormalità”  e soprattutto per continuare a testimoniare la speranza che viene dalla fede, abbiamo raccolto anche qualche loro testimonianza. Eccole :

A me è dispiaciuto molto che la Prima Comunione è stata rinviata, ma ho sempre pensato che prima o poi la faremo. In questo periodo di difficoltà non abbiamo fatto gli incontri di catechismo in oratorio, ma la nostra catechista ci ha comunque mandato delle utilissime ed interessantissime “video-lezioni”. Io, nel frattempo, ho avuto cura anche della mia piantina, nata dai semi  che tempo fa la nostra catechista ci aveva dato come simbolo della fede. (LEONARDO)

Il primo maggio avrei dovuto ricevere  la mia Prima Comunione, ma  purtroppo per l’arrivo di questo bruttissimo virus  non ho  potuto ricevere Gesù  nell’Eucaristia e per questo sono molto triste. Oggi  (n.d.r. domenica 7 giugno) sarebbe stata la settima volta che avrei potuto ricevere la Comunione. Per me riceverla sarebbe un dono grandissimo! Spero che passi presto tutto e che insieme ai miei amici del catechismo possiamo fare una grande festa, dove finalmente esaudisco il mio desiderio. (VITTORIA)

Quest’anno è stato un po’ particolare per tutti. Io aspettavo molto felice di ricevere la mia Prima Comunione, ma a causa del COVID-19 non l’abbiamo potuta celebrare e neanche andare a chiesa e fare il catechismo. Per questo mi sono sentita molto scontenta per la mancanza della Messa e di non incontrare tutti i miei fratelli, cioè figli di Dio, però dico grazie alla nostra catechista che ci ha aiutato tantissimo a farci sentire vicini anche se siamo lontani e ci ha sempre strappato un sorriso. La ringrazio con tanto amore e ringrazio anche la parrocchia. (ADELINA)

Io sono rimasta delusa perché non vedevo l’ora di fare la Prima Comunione. Avevamo preso l’abito, le bomboniere, i sacchettini e avevamo anche prenotato il ristorante. Ero molto felice (aspettavo quel giorno da quando ho iniziato a frequentare il catechismo). Ma ora aspetto con costanza e gioia il giorno in cui potrò celebrare la Prima Comunione, sapendo che l’incontro con Dio è soltanto stato rinviato. Quando riinizierò il catechismo riabbraccerò con gioia tutti i miei compagni e la mia catechista,  che come me hanno sofferto in questo periodo (NICOLE)

Quest’anno di catechismo è stato molto strano. Era cominciato così bene per me che l’anno scorso non ero molto convinta di partecipare. Poi però ho incontrato molti amici, ma soprattutto ho conosciuto l’insegnamento che ogni giorno Gesù ci dà. A maggio dovevo ricevere il corpo di Cristo con la Comunione invece… purtroppo per colpa del Corona virus ho dovuto saltare questo importante appuntamento. Che delusione! Spero di ricominciare molto presto e finire il mio percorso, anche perché sono un po’ curiosa di sapere che gusto ha la particola! E’ stato bello ricevere i messaggi della mia catechista, che ci ricordavano che Gesù è sempre con noi e non ci abbandona mai anche nei momenti più difficili e questo che noi bambini abbiamo passato è stato difficile perché non potevamo uscire di casa, andare a scuola e incontrare gli amici. E’ stato emozionante sentire durante la messa (n.d.r. una delle Messe trasmesse in streaming) la preghiera che avevo scritto, anche se non mi piace tanto guardare la Messa dal computer, ma preferisco essere presente, seduta in prima fila! Voglio dire grazie ai sacerdoti e alle catechiste che si sono sempre impegnati ad organizzare le attività per noi bambini. (MATILDE)

Questo è stato un anno decisamente  difficile per me, per la mia famiglia  e per tutte le persone che conosco. A causa del coronavirus l’intero mondo si è fermato e ci ha messi tutti a dura prova. Ho perso il contatto con i miei amici, non ho più potuto fare sport, non sono più andata a scuola né a catechismo, ho perso giornate importanti come la Prima Comunione. Nonostante mi siano mancate tutte queste cose, io non mi sono mai sentita abbandonata. Ho riscoperto la gioia e la felicità per le piccole cose, i piccoli gesti. Ho vissuto intensamente l’amore della mia famiglia, ho avuto mamma, papà e sorella tutti per me. Ognuno ha contribuito a farmi sentire parte di questo mondo.  La scuola, grazie alle lezioni online, ci ha permesso di restare uniti, di poter vedere i miei  compagni tutti i giorni. Il mio catechista non ha smesso di farci sentire parte di questa comunità e la chiesa, anche se chiusa, si è sempre dimostrata vicina e d’aiuto per i suoi fedeli. Questa esperienza mi ha insegnato quanto siamo importanti gli uni per gli altri e che l’unione fa la forza! (CELESTE)

All’inizio non e’ stato così spaventoso, ho pensato che bello!! Niente scuola, niente impegni e avere papà e mamma sempre a casa con me non era poi così male. Quando, però, ho capito che il Covid poteva uccidere, ho avuto paura e mi sono preoccupata tanto per la mia famiglia. I giorni passavano e non poter vedere i miei compagni di scuola e di catechismo ha iniziato a pesarmi, la Messa della domenica mi è mancata tanto. Ad un tratto tutte le cose che davamo per scontate sono diventate tanto preziose e desiderate. I giorni sono trascorsi lentamente, ma ho vissuto anche dei momenti molto belli in famiglia, abbiamo fatto tante cose che non avevamo mai il tempo di fare come cucinare, vedere dei bei film tutti assieme, anche pregare assieme è stato bello e ci ha fatto sentire più forti. Quando ho saputo che anche il mio appuntamento con Gesù sarebbe stato rinviato e che il giorno in cui finalmente avrei potuto ricevere anche io l’Eucarestia non sarebbe più stato il 1 Maggio… che tristezza nel cuore ho provato. I miei genitori mi hanno consolato: Benedetta, è solo spostato un po’ più in là… Ho capito che le cose speciali sono quelle più attese e la mia Prima Comunione sarà ancora più gioiosa. In questi giorni sto gustando tutto come se fosse la prima volta, rivedere le mie nonne, i miei cugini, gli amici, che gioia grande! (BEREKET)

In questo periodo abbiamo passato dei momenti brutti, anzi bruttissimi, ma il catechismo non ci ha abbandonato, per fortuna!La nostra catechista ci ha fatto fare un po’ di cose, tipo una preghiera per sentirci più vicini. Però mi è dispiaciuto moltissimo non fare la Prima Comunione, ma arriverà il momento di farla! (ELENA)

I genitori

Quest’anno, anche se i nostri bimbi non hanno potuto ricevere il Sacramento della Comunione, credo che comunque il Signore sia entrato in contatto con loro. Forse tutto questo è servito a dare loro maggiore consapevolezza, a prepararli meglio al significato autentico dell’Eucarestia. A volte bisogna saper cogliere con gli occhi diversi le avversità e i nostri piccoli lo hanno fatto. La rinuncia agli abbracci, agli affetti dei nonni, degli amici, a quella che era la loro vita quotidiana, è stata per loro l’inizio di un nuovo cammino illuminato da fede, speranza, amore, supportato dal coraggio e dalla grinta che il Signore ci chiede di avere. Pur non avendo ricevuto formalmente il Sacramento credo che i nostri bambini siano diventati protagonisti e non più semplici spettatori della vita cristiana, ora sono sicuramente pronti. Un grazie sentito con il cuore al nostro catechista.

Noi genitori ringraziamo di cuore le catechiste e Don Riccardo perché in questi mesi difficili hanno mantenuta viva la loro presenza e costante la vicinanza ai bambini. Attraverso messaggi scritti, vocali e video ci hanno puntualmente accompagnati alla lettura del Vangelo domenicale.

Hanno inoltre coinvolto i bambini ad esprimere con la preghiera i loro sentimenti, timori, delusioni ma anche le aspettative e le speranze per il prossimo futuro. E’ nell’accogliere il grande desiderio di nostro figlio di ricevere il sacramento della Prima Comunione che abbiamo voluto confrontarci anche con altri genitori sulla fattibilità di celebrare, prima dell’autunno, il sacramento, ovviamente con le modalità e le precauzioni opportune. Crediamo, infatti,  che tutti insieme:  genitori e parroci della Collaborazione, possiamo trovare le soluzioni più idonee per consentire ai nostri ragazzi di proseguire il loro cammino di fede senza che la contingenza Covid paralizzi più del dovuto le nostre vite.